Il professor Massimo Cardosa è responsabile della direzione del Museo di Preistoria e Protostoria di Manciano e del Museo archeologico di Saturnia e da anni insegna il corso di Valorizzazione dei beni archeologici all’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano.
Il direttore è inoltre un archeologo con vasta esperienza di scavo e numerose pubblicazioni all’attivo.
Gli aggiornamenti apportati al museo
La grande novità di questo museo è l’esperienza multimediale: ogni pannello esplicativo è infatti accompagnato da un qr code, che permette al visitatore di accedere ad approfondimenti su internet e traduzioni. La visita ad ogni sala è aiutata da un video, che attraverso immagini ad alta qualità e spiegazioni, inquadra il periodo a livello cronologico e ne spiega le peculiarità. Il visitatore ha in dotazione, dal momento dell’entrata nel museo, di un tablet che permette di usufruire dell’esperienza virtuale. La tecnologia aiuta il visitatore anche nella visita di una tipica casa preistorica: è presente infatti la ricostruzione di una capanna in tecnologia giroscopica.
Il nuovo percorso museale
Il percorso museale parte da uno spazio didattico che illustra la Valle del Fiora e introduce carattere e metodi della ricerca archeologica.
Si passa poi ad una serie di unità espositive che illustrano il territorio dal Paleolitico all’età del Bronzo Finale. Si parte dai resti relativi ai più antichi abitatori della Valle del Fiora, che risalgono oltre a mezzo milione di anni fa (strumenti litici da Montauto-Vulci), per passare alle testimonianze del Paleolitico Medio e Superiore (Monte Amiata).
I rinvenimenti neolitici provengono da Vacasio e Poggio Lucio ( Pitigliano) e da Poderi del Bufalo (Manciano). L’Età del Rame è documentata da reperti provenienti dalla Grotta dei Sassi Neri (Capalbio), dalle Necropoli di Poggialti Vallelunga, Corano e Poggio Formica (Pitigliano) e Le Calle, Lasconcino e Poggio Capanne (Manciano).
Seguono i materiali dallo scavo dell’abitato di Scarceta (Manciano), la cui frequentazione è ininterrotta dal Bronzo Medio al Bronzo Finale.
Questo ha restituito anche frammenti di ceramica micenea, il ripostiglio di bronzi di Montemerano, le asce dal territorio dell’Amiata e da Sovana, i frammenti ceramici da varie località della Valle del Fiora.
All’età del Bronzo Finale si riferiscono i corredi delle tombe a incinerazione di Cavallin del Bufalo e del Bagnatoio, e i reperti dagli abitati di Le Sparne di Poggio Buco e di Sorgenti della Nova.